BRUTTI MA BUONI DI ANITA

Capita a volte di trovare in casa, nelle cucine, vecchie ricette. 

L’altro giorno mi è capitato fra le mani il quaderno di cucina di mia nonna Angela. 

Pagine che ai più potrebbero sembrare consunte e mal ridotte ma che, proprio per questa caratteristica, racchiudono una grande passione e un profondo amore per l’arte gastronomica (o la “scienza” come direbbe il nostro amico Artusi).

Quasi per caso sono inciampata in un foglietto caduto dal libro. Mi è subito venuta in mente la grafia di mia zia Bianca, oramai venuta a mancare.

La ricetta era intitolata ad Anita una sua carissima amica e compagna di tante avventure.

Il ricettario narra di molte storie: queste spesso si intrecciano e gli ingredienti, come le singole parole, formano frasi  di racconti e avvenimenti lontani. È un po’ questo il senso di libri e foglietti casalinghi: ti fanno ricordare di persone e di sapori antichi, assopiti ma pur sempre vivi. 

 

Credo che mia zia Bianca e la sua cara amica Anita, tra le nuvole, sapranno apprezzare il mio ricordo e spero che voi tutti, da qui, proverete a rifare questa ricetta, magari con l’aiuto di altri vostri foglietti caduti per caso.

INGREDIENTI

 

125 g zucchero al velo

125 g mandorle con la pelle

 

1 albume 

PREPARAZIONE

 

Fate tostare le mandorle in una padella a fuoco dolce, fate raffreddare e tritate grossolanamente.

Con una planetaria montate l’albume con lo zucchero fino a farlo diventare lucido e denso.

Unite ora alla glassa montata le mandorle tritate e lavorate con una spatola amalgamando il tutto.

 

Rivestite una teglia con carta forno, distribuite a cucchiaiate piuttosto distanziate ed infornate a 140/150 gradi per 50 minuti circa.

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